Nel controluce la sorgente luminosa è alle vostre spalle. Questo tipo di sorgente è la più difficile da trattare ed è al contempo quella che da più soddisfazioni e più delusioni.
La fotografia controluce risulta il più delle volte al fotografo in erba, più per caso che per competenza.
Sebbene rendere il soggetto come una silhouette sia una delle esposizioni creative più diffuse, se non si lavora per bene la probabilità di risultati insoddisfacenti o pseudo-silhouette è alta.
Fotografando con un teleobiettivo, per esempio un 100 mm, infatti è necessario leggere con l'esposimetro in una zona diversa dal soggetto, per esempio alla sua sinistra e bloccare l'esposizione su quel valore. In ogni caso l'inquadratura non deve contenere il sole perchè altrimenti la fotografia risulterebbe con il soggetto nero che si perde all'interno di un mare scuro. L'esposimetro infatti leggendo l'alta luminosità del sole suggerisce esposizioni con tempi brevissimi sottoesponendo tutta la foto.
Se vi trovate a fotografare in controluce al mare e volete rendere il soggetto, misurate l'esposizione sulla sabbia o sulle rocce bagnate, infatti questa è circa 2 stop più scura del cielo.
Prendiamo per esempio un ritratto di una persona stagliata in controluce su un tramonto. Per poter renderne il viso la tecnica da utilizzare sarà quella già descritta in precedenza.
1. Avvicinarsi al soggetto.
2. Misurare l'esposizione sul viso senza mettere a fuoco.
3. Bloccare l'esposizione con AE Lock.
4. Allontanarsi, rimettere a fuoco e scattare.
Nel caso in cui il sole sia proprio dietro la testa del soggetto si otterrà un piacevole effetto bagliore dovuto alla luce riflessa dai capelli.
In controluce quindi le tecnica sono due: o si decide di fare una silhouette, misurando quindi l'esposizione sullo sfondo illuminato oppure invece si fa il contrario, misurando sul soggetto e lasciando che lo sfondo risulti sovraesposto. In ogni caso non basarsi mai su una lettura media di tutta la scena, piuttosto impostare l'esposimetro da lettura Matrix a lettura SPOT e sfruttare il blocco esposizione.
Per tutti quei casi in cui si vuole sia sfondo che soggetto correttamente esposti ci si deve basare sulla tecnica HDR che permette di estendere il range di EV coperto dall'immagine. Il tipico metodo per creare questo tipo di fotografie è la post-produzione con particolari programmi, ad esempio PhotoMatix 3, su una serie di fotografie, prese tutte con lo stesso diaframma e sensibilità, dalla stessa posizione ma con tempi diversi.
La sequenza così chiamata viene detta bracketing dei tempi e permette di ottenere una successione di fotografia che spaziano in una gamma di esposizioni più ampia dell'originale.
Sulle macchine fotografiche reflex odierne, l'opzione bracketing permette di scattare da 3 a 15 e oltre fotografie in automatico variando i tempi di esposizione da 1/3 fino a 2 stop alla volta.
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